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A volte, i miei amici, per schernirmi, mi dicevano che sono (ero) l’uomo del soffritto. Perché mi piaceva (mi piace) soffriggere. Ho avuto una fase in cui qualunque cosa mi sembrava più buona ed interessante se la soffriggevo un po’. È un po’ come la fase che passano i chitarristi quando comprano un delay e lo usano sempre perché qualunque nota sembra più buona ed interessante. O la fase di un adolescente quando scopre la masturbaziò. O la fase di un photographer quando scopre un filtro a caso su fotosciop. Abbiamo tutti le nostre fasi ed i piccoli momenti di gloriosa meschinità, quando scopriamo un barbatrucco che sembra alleggerirci la vita, ma poi capisci come vanno veramente le cose.

Personalmente in cucina ho capito che è inutile soffriggere i peperoni, se poi ci metti addosso il tonno [sic!]. L’importante è l’amalgama. Unire le cose. Unire bene. Ritornare all’Unità iniziale da cui siamo partiti.

Così si incastra perfettamente con il nostro saggio la folgorante uscita dei Corrections House. Li seguivamo da un po’ per via dei nomi della band. Per far capire di cosa stiamo parlando anche a chi non si infognava con le uscite della hydrahead records come noi, ho pensato ad un abbinamento culinario:

  • Scott Kelly è sicuramente il più famigerato dei nostri amici, essendo l’altra metà del cielo di steve von till (<3) nei Neurosis. In quanto membro dei Neurosis ha fatto ovviamente millemila cose, tipo neurosis & jarboe, tribes of neurot, i dischi solisti apocalyptic-folk (chi non ne ha fatto uno in vita sua?), gli shrinebuilder &c. &c. &c. È un tipo con un peso specifico rilevantissimo, inoltre è molto probabile che sia in grado ormai di far suonare accordi in minore a qualunque chitarra semplicemente guardandola. Vocalmente, nei Neurosis – altresì noti come “non è vero che due persone che urlano insieme suonano come un cattivo di fantaghirò” – scott è quello vulcanico. Personalmente ritengo immortale la sua prova in Bridges. Nel nostro piattone, lui è indubbiamente l’arrosto di manzo.
  • Mixe IX Williams è tristemente meno noto ma è un tipo che dovreste conoscere e farvi amico. Orfano da sempre, cantante degli Eyehategod anche da prima, il nostro amico una volta per registrare il suono di una bottiglia rotta in studio si è aperto a metà una mano (pare che altri membri della band abbiano scritto HELL con il suo sangue in studio, salvo ricevere svariate lamentele dall’etichetta che pagava le registrazioni), uno che durante l’uragano katrina ha affrontato a mani nude i rapinatori, salvo essere poi arrestato per cause ancora ignote; un eroe. Ha anche smesso di prendere eroina e metadone da un po’. Nel nostro piattone, lui è la grigliata mista di peperoni e melanzane.
  • Sanford Parker mi fa arrabbiare. Perché ovunque, nell’internet, stanno dicendo che Parker suona nei Nachtmystium, dimenticando che Parker è stata la mente dietro ai Minsk, che personalmente ritengo una delle più belle band di quella seconda ondata di musica acida pesante psichedelica americana ispirata ai primi suoni dei Neurosis e degli Isis. I Minsk suonavano benissimo anche perché Parker li produceva in maniera intelligentissima. Inoltre facevano canzoni che riguardavano la mescalina, e chi siamo noi per dire di no? Dei Nachtmystium non parlerò male, perché in fondo delle cose belle le hanno fatte, potremmo dire però che sono stati tra gli apripista del black metal carino. Il buon Sanford nel nostro piattone ci fa da mayonese fatta in casa con soffritto di carote.
  • Bruce Lamont suona negli Yakuza, nei Bloodiest, nel suo progetto personale omonimo ed anche nei Led Zeppelin2 (in cui si traveste esattamente come Plant e oltretutto canta pure uguale). Suona il sassofono, infatti gli Yakuza all’inizio mi facevano impazzire perché erano tosti ed urlanti e con il sassofono. Suona un sassofono grosso così – nel senso che è in grado di usare il ginocchio come sordina – e poi canta e urla. È bravo ed è anche amicissimo di Parker, tant’è che questi ha prodotto tutti i dischi degli Yakuza e Bruce ha fatto qualche ospitata molto interessante nei Minsk (nei Nachtmystium no, visto? Gnè gnè). Se le sue band non cambiassero chitarrista ogni anno, siamo sicuri che oggi sarebbe così quotato che Capovilla avrebbe tirato fuori un sax, prima o poi. Lui invece tira dritto per la sua strada. Chiude il nostro piattone con un contorno di patate al forno, gratinate e sfumate al vino rosso.

Ed ora basta mangiare! Gustatevi il nostro arrosto di manzo e grigliata di peperoni e melanzane, con mayonese fatta in casa, soffritto di carote e patate al forno gratinate e sfumate al vino rosso. Offre la casa:

p.s. google non ha contribuito a quest’articolo, giusto perché siamo fichi.